Il libro dei Salmi, che fu alla base del culto israelitico, ha pervaso tutta la liturgia della Chiesa: è formato da 150 poesie di cui 85 composte dal re Davide.
L'argomento è vario e va dai componimenti storici a quelli messianici, dalle lamentazioni ai canti penitenziali.
Il Purgatorio dantesco, come una grande funzione liturgica, contiene molti Salmi che segnano con solennità le tappe importanti del percorso di salvezza.
Purg.31, 98: Salmo 50/51 “Asperges me” quando Matelda, nel Paradiso terrestre, ribattezza Dante nelle acque del Letè.
O Dio pietà di me per la tua clemenza,
nella tua gran bontà togli la mia colpa.
Dalla nequizia mia lavami a fondo,
e dal peccato mio rendimi puro.
Perché le mie colpe io riconosco
e il mio peccato sempre mi sta innanzi.
Contro di te soprattutto io peccai
e commesso ho i male nel tuo cospetto.
Così che giusta appare la tua parola
irreprensibile è la tua sentenza.
Ecco, ebbi nella colpa il nascimento
e nel peccato mi generò mia madre.
Ecco, tu ami un amico sincero,
nell'occulto mi insegni la tua sapienza.
Aspergimi con l'issopo e sarò puro.
Lavami e sarò bianco più che neve.
…..
Dal sangue salvami, o Dio, mio scampo
e la mia lingua esalti la tua pietà
O mio Signore, schiudi le mie labbra
e la mia lingua annunzi le tue lodi.